Lombalgia Aspecifica o Low Back Pain

Articolo realizzato a cura della redazione del sito di Polimedica Melfi con la supervisione dei nostri medici specialisti.

INTRODUZIONE 

La lombalgia, comunemente indicata come “mal di schiena”, è una condizione clinica, un sintomo di frequente osservazione, ascrivibile come sindrome dolorosa, piuttosto che come patologia, potendo derivare da numerose condizioni morbose sia vertebrali che extravertebrali.

Essa è caratterizzata da un dolore spontaneo, localizzato a livello della regione lombare e sacrale, esacerbato dai movimenti del rachide lombare.

Un fenomeno complesso e diffuso

“Di fatto, il significato della parola si è evoluto ed oggi, similmente alla definizione anglosassone di “low back pain”, indica la lombalgia comune (aspecifica), vale a dire quella “patologia idiopatica” ricorrente che colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale, caratterizzata da dolore e limitazione funzionale, non attribuibili ad una condizione patologica ben definita e, soprattutto, non derivanti da problematiche radicolari”.

Nei paesi industrializzati, la lombalgia è una condizione molto frequente nella popolazione adulta, soprattutto giovane; infatti, la sua incidenza annuale è massima fra la terza e la quinta decade.

Più del 70-90% delle persone avrà almeno un episodio di mal di schiena durante la vita.

Ogni anno, il 45% degli adulti soffre di dolore lombare in un dato istante ed un quarto di essi dichiara di soffrirne per almeno un mese.

Insieme al raffreddore, il mal di schiena è la ragione più comune di visita al medico di base. I dolori lombari inoltre costituiscono una delle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visite mediche e indagini diagnostiche.

Non sussistono evidenti differenze per l’incidenza della lombalgia aspecifica tra i due sessi, anche se determinati studi sembrano dimostrare una percentuale leggermente maggiore per il sesso femminile, a causa di fattori quali gravidanze, mestruazioni, ecc. Anche i fumatori sembrano avere una maggiore propensione nell’evidenziare tale condizione.

Ci sono diversi FATTORI DI RISCHIO che possono portare all’instaurarsi di una lombalgia e ai dolori alla schiena in generale, tra i quali:

  • età;
  • vita quotidiana;
  • infortuni e incidenti;
  • genetica;
  • rischi professionali (qualsiasi lavoro che richieda ripetutamente il piegarsi o il sollevamento di pesi potrebbe provocare lesioni alla schiena. Altri tipi di lavori, che richiedono lunghe ore in piedi senza pausa o seduti senza un adeguato sostegno lombare, costituiscono un fattore di rischio);
  • stili di vita sedenatari;
  • sovrappeso;
  • gravidanza;
  • fumo

La lombalgia è un fenomeno complesso. Spesso il dolore nocicettivo sembra coesistere con una componente neuropatica. Il dolore della lombalgia, infatti, sembra essere in parte scatenato o causato da lesioni o disfunzioni primitive del sistema nervoso, specie a livello delle radici nervose.

Tale convinzione, però, non è fondata in quanto un dolore strettamente legato ad una lombalgia comune non segue la classica irradiazione dermatomerica, derivante da problematiche di tipo neurogeno (sciatalgia, ernia, lombosciatalgia, ecc.) portando, piuttosto, all’insorgenza di dolori ben localizzati e di tipo miofasciale ( trigger points o TP).

Spesso c’è scarsa correlazione tra i sintomi, la patologia e i reperti radiografici; infatti, solo in una percentuale di casi inferiore al 20% è possibile identificare con certezza la causa della lombalgia.

Le CAUSE associate all’insorgenza della lombalgia si dividono in dirette (locali o riflesse) ed indirette:

  • INSORGENZE DIRETTE (che determinano un dolore lombare):
    • Dirette locali (l’origine si trova nel punto del dolore): strappi o stiramenti muscolari, traumi diretti, infiammazioni (legamenti apofisari), alterazioni meccaniche e trigger points.
    • Dirette riflesse (l’origine è lontana dal dolore): stitichezza, disturbi renali, ciclo mestruale, disturbi cardiaci, origine meccanica, disturbi neurologici, disturbi muscolari o vascolari (aneurisma addominale).
  • INSORGENZE INDIRETTE (tutto ciò che determina la presenza di trigger points e la loro conseguente attivazione): disfunzioni meccaniche dell’articolazione temporo mandibolare, disfunzione del rachide cervicale, dell’articolazione dell’anca, del ginocchio, ecc, scoliosi o atteggiamento scoliotico, dismetria degli arti inferiori, posture scorrette, temperature.
  1. Lombalgia acuta: può avere un’insorgenza di tipo diretta o indiretta; solitamente, si risolve entro 20-30 giorni. I trigger points che possono determinarla si possono disattivare anche da soli (con riposo ed allungamenti);
  2. Lombalgia subacuta: presenta gli stessi sintomi di un episodio acuto e può protrarsi fino ad un massimo di tre mesi;
  3. Lombalgia cronica: può persistere da tre mesi fino ad anni; questo tipo di lombalgia è sempre (eccetto rari casi) di origine muscolare e ripetute attivazioni e disattivazioni di tp portano ad una loro cronicizzazione. Trigger cronici difficilmente si disattivano da soli e necessitano di aiuti esterni; quindi, una lombalgia di questo tipo termina quando si disattivano i tp.

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2 commenti su “Lombalgia Aspecifica o Low Back Pain”

  1. Buongiorno mi chiamo Anna Cesaria
    Soffro di lombo sciatalgia cronica e avrei la necessità di fare una visita ortopedica da un vostro medico -ortopedico . Mi dareste il nominativo e la disponibilità , grazie in attesa cordiali saluti
    Anna Cesaria

    1. Salve, il primo passo da fare è recarsi da un medico specialista in fisiatria per una visita approfondita. Nel caso lo specialista ritenga che una terapia conservativa non possa realizzare sufficienti benefici, le prescriverà una visita chirurgica con un ortopedico o neurochirurgo specialista della colonna per valutare un trattamento chirurgico.

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