Storie di fisioterapisti: intervista ad Emanuela Simonetti

INTRODUZIONE 

Intervista ad Emanuela Simonetti, fisioterapista di Polimedica. La d.ssa Simonetti ha recentemente completato un corso della durata di due anni sulla fisioterapia manuale, così ne abbiamo approfittato per farle qualche domanda sul corso e sul suo lavoro di fisioterapista.

Vorremmo farvi conoscere meglio i nostri fisioterapisti e per farlo stiamo girando un documentario con Superquark…

Scherzi a parte, sul serio ci piacerebbe farvi conoscere gli aspetti inerenti alla professione del fisioterapista e raccontarvi un po’ alla volta le storie dei fisioterapisti che lavorano in Polimedica.

Per farlo abbiamo pensato di pubblicare di tanto in tanto delle piccole interviste ai nostri professionisti.

L'intervista

Oggi faremo una breve chiacchierata con Emanuela Simonetti, approfittando della circostanza che da poco ha concluso un corso della durata di due anni sulla fisioterapia manuale.

Ci auguriamo che questa iniziativa sia di vostro gradimento e che continuiate a leggere queste piccole interviste e a seguirci anche sulla nostra pagina facebook “Polimedica Melfi”.  

Buona lettura!

Puoi dirci, in modo semplice e coinciso, che cos’è la terapia manuale?

La Terapia Manuale ortopedica è una specializzazione della fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche, basata sul ragionamento clinico, e che utilizza approcci di trattamento altamente specifici, che includono le tecniche manuali e gli esercizi terapeutici.

Sappiamo che il corso sulla terapia manuale è durato due anni e la sede era a Milano. Deve essere stato un bel sacrificio spostarsi periodicamente da Melfi per seguire il corso. Come mai hai scelto proprio questo tipo di corso e come mai hai deciso di farlo a Milano, non c’era una scuola più vicina?

Ho preferito seguire il corso con sede a Milano, nonostante la distanza, perché dopo un’attenta valutazione ho ritenuto che fosse il più completo sia dal punto di vista teorico che pratico e, essendo di durata biennale, anche il più continuo.

Corsi più brevi non mi avrebbero permesso di approfondire in modo sistematico i vari aspetti della terapia manuale e, in particolare, non mi avrebbero dato quella continuità e costanza necessaria ad apprendere e ad assimilare la parte pratica, acquisendo così maggior sicurezza ed esperienza.

Inoltre il team di docenti era composto da fisioterapisti conosciuti a livello nazionale, autori di diverse pubblicazioni.

Quanto è stato utile questo corso di terapia manuale nel tuo lavoro di tutti i giorni?

Ogni corso è fondamentale per la nostra professione perché ci consente di metterci sempre in gioco e acquisire sempre nuovi contenuti e tecniche pratiche.

Questo corso è stato molto interessate sia per l’approccio al paziente esclusivamente manuale, quindi senza l’utilizzo di attrezzature particolari, poi perché permette una valutazione funzionale globale del soggetto che mette in correlazione la disfunzione del sistema locomotore e i sintomi del paziente.

Entrambi gli aspetti sono fondamentali per il mio lavoro, soprattutto per quello a domicilio in cui non posso usufruire di tutte le attrezzature e di un supporto medico-specialistico così come normalmente avviene nel reparto di fisioterapia di Polimedica.

Dopo questo corso immaginiamo che adesso penserai solo al lavoro e metterai da parte per un po’ di tempo la formazione…

In realtà non è precisamente così. Prima della conclusione di questo percorso sulla terapia manuale avevo già previsto e pianificato ulteriori corsi.

Nel lavoro di fisioterapista c’è sempre qualcosa di nuovo da apprendere per migliorare le proprie competenze, si tratti anche semplicemente di aggiornarsi riguardo alle nuove ricerche o l’utilizzo di un nuovo strumento che coadiuvi il percorso fisioterapico.

Quindi adesso che farai? Su cos’altro vorresti perfezionarti?

Già ho cominciato. Sto frequentando un corso composto da vari steps per utilizzare in modo sempre più avanzato la nuova strumentazione, con i relativi protocolli, di Indiba, che ormai si sta sempre più affermando come standard per quanto riguarda la tecarterapia. 

In Polimedica, tra l’altro, abbiamo acquistato recentemente nuovi strumenti per la tecarterapia, penso sia fondamentale per me adesso appropriarmi sempre più della conoscenza necessaria per sfruttare al meglio tutte le potenzialità offerte da questa fantastica attrezzatura.

Ricordiamo che la d.ssa Simonetti ha una sua propria pagina fb che vi consigliamo di seguire.

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