Ancora alta la tensione nel Vulture Melfese per la sorte della Polimedica
Dopo 10 giorni dalla visita di Bardi la delibera non è ancora approvata
Il 30 Settembre il presidente Bardi si era recato di persona a Melfi presso la Polimedica, per occuparsi direttamente della delicata vertenza del poliambulatorio che, a causa dei mancati pagamenti da parte della Regione Basilicata per le prestazioni erogate per conto del SSN, stava rischiando di chiudere.
Il presidente in quell’occasione aveva lodato il lavoro della struttura, dicendosi conscio del valore del poliambulatorio per i bisogni sanitari dei cittadini e dell’assoluta necessità da parte della Regione Basilicata di avvalersi delle sue prestazioni. Con sé aveva portato la bozza di una delibera che avrebbe risolto velocemente questo pasticcio burocratico, promettendo ai lavoratori di Polimedica e ai suoi pazienti che entro il martedì successivo la delibera sarebbe stata approvata dalla sua Giunta, risolvendo così il problema per l’intero comparto delle strutture private accreditate.
Sono passati dieci giorni e Polimedica rischia ancora di chiudere, anzi, per ogni giorno che passa la situazione diviene difficilmente recuperabile. L’azienda è in sofferenza e con lei i suoi lavoratori che ad oggi ancora non hanno ricevuto lo stipendio.
La notizia della possibile chiusura del poliambulatorio aveva messo in allarme anche i cittadini, il mondo politico locale e le associazioni dei pazienti; le loro voci si sono subito unite per difendere a spada tratta Polimedica, struttura che da 30 anni, con oltre 90.000 prestazioni erogate annualmente, offre servizi per la salute essenziali per l’intero territorio del Vulture Melfese, ma anche di tutta la Basilicata.
Attualmente i cittadini si stanno impegnando in una raccolta firme per una petizione rivolta al Presidente Bardi affinché, oltre a riattivare il regolare pagamento delle prestazioni, s’impegni a risolvere, una volta per tutte, l’annosa questione che in Basilicata vede discriminati il diritto alle cure e alla libera scelta dei pazienti.
Tutto ciò, di fatto, tarpa le ali alle strutture sanitarie accreditate che potrebbero dare man forte per ridurre i ritardi nelle cure e per garantire tali diritti fondamentali ai cittadini.
La preoccupazione è alta non solo nel comune di Melfi, anche i sindaci e i cittadini dei comuni limitrofi sono sempre più in fermento e i pazienti si stanno organizzando spontaneamente per raccogliere le firme in tutta la zona del Vulture Alto-Bradano. Quella di Polimedica è una questione che sta mettendo sempre più in agitazione un intero territorio che si sente trascurato e penalizzato dal governo regionale, vedendo il progressivo assottigliamento di diritti e servizi in questa area. A testimonianza di tale allarme, per giovedì 14 Ottobre, è stata convocata la conferenza dei sindaci dell’Ambito Socio Territoriale del Vulture Melfese e Alto Bradano, proprio per discutere di questa delicata e cruciale questione.
Tutte queste iniziative sono un segnale chiaro e forte affinché si possa aiutare il governo regionale ad adempiere ai propri doveri e ponga la dovuta attenzione nei confronti di un tema cruciale per la salute pubblica. “Ci auguriamo che l’unione di tutte queste voci infonda ulteriore determinazione e sicurezza al Presidente riguardo la direzione da intraprendere e soprattutto riguardo la rapidità con cui agire” chiosa Michele Cataldi, legale rappresentante di Polimedica.
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La polimedica non si tocca, grazie a questa struttura e alla loro equip medica e paramedica che otteniamo servizi veloci, professionale in poco tempo. Ciò che non ci viene concesso dalla sanità regionale dove per fare un controllo bisogna aspettare mesi se non un anno. Vergognoso per noi cittadini. Grazie polimedica per il servizio che ci offrite perché con la salute non si scherza