L’importanza della fisioterapia nelle stabilizzazioni vertebrali

Ultimo aggiornamento il 21 Aprile 2021

Articolo a cura dei fisioterapisti di Polimedica con la supervisione del dottor De Rosa, specialista in Fisiatria, e del dottor Lapadula, specialista in Neurochirurgia.

INTRODUZIONE

Il seguente articolo ha l’obiettivo di fornire utili indicazioni sull’importanza della fisioterapia dopo un intervento chirurgico di “stabilizzazione vertebrale”. Prima di approfondire l’argomento, però, è bene sottolineare come:

trovare le giuste informazioni su tematiche medico/sanitarie non è sempre facile.

Per questo noi di Polimedica ci impegniamo nel fornire contenuti esaustivi, chiari e verificati.

Esaustivi, perché riescono a fornire al lettore un quadro complessivo che, senza troppo scendere nei dettagli più tecnici e professionali, può soddisfare le sue domande. 

Chiari, perché scritti in maniera semplice e comprensibile, ma non per questo banale, raffazzonata o volutamente piena di terminologie e concetti troppo articolati. 

Verificati, perché prima della pubblicazione, un articolo è sottoposto alla revisione e alla supervisione di medici specialisti delle branche di pertinenza dell’argomento o di altre figure sanitarie specializzate.

Proseguendo la lettura dell’articolo, tutto ciò che c’è da sapere sull’importanza della fisioterapia in seguito ad un intervento di stabilizzazione vertebrale.

In questa pagina trovi informazioni utili e attendibili. Spieghiamo in modo semplice le cose principali da sapere riguardo a questo argomento.

Indice:

La stabilizzazione vertebrale

È un intervento chirurgico (eseguibile attraverso varie tecniche, a seconda del tipo di problema) che punta a ottenere la stabilizzazione della colonna vertebrale ed eventualmente a risolvere la compressione delle strutture nervose quando presenti.

Ha l’utilità di fissare il segmento di movimento doloroso e può fornire una decompressione indiretta del midollo spinale.

L’intervento prevede il posizionamento di un impianto all’interno dello spazio intervertebrale dopo discectomia e l’unione di 2 o più vertebre.

Quando è necessario questo intervento chirurgico?

Le indicazioni sono varie, tra cui:
  • casi severi di lombalgia non responsiva alla terapia conservativa;
  • trattamento post-traumatici di instabilità segmentale;
  • stenosi del canale vertebrale lombare;
  • deformità spinale degenerativa lombare come spondilolisi e spondilolistesi e scoliosi degenerativa;

Leggi tutto l’articolo e, se pensi che possa essere utile anche a qualcun’altro, non esitare a condividerlo sui social!

Ricevere l’informazione giusta al momento giusto può fare la differenza!

IMPORTANTE

Il Fisiatra è il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa; è il principale attore del progetto riabilitativo individuale.

Prima di iniziare il programma fisioterapico post-intervento, è necessario effettuare una visita fisiatrica, propedeutica per valutare la perdita di funzione da parte del paziente e valutare le strategie più opportune per una efficace restitutio ad integrum del paziente.

Il ruolo della fisioterapia

Successivamente all’intervento e già nel periodo post-operatorio, che consideriamo dalla dimissione alla rimozione del busto contenitivo, il fisioterapista, con incontri periodici, accompagna il paziente al suo recupero funzionale attraverso una serie di azioni:

  • facendo assumere la giusta postura,
  • indicando i movimenti da evitare,
  • riducendo l’infiammazione e il dolore,
  • aumentando la sicurezza in sé stesso del paziente con movimenti calibrati.

Mobilizzazioni ed esercizi fisioterapici sono proposti gradualmente, valutandone minuziosamente gli effetti.

Passo dopo passo

Passato il primo periodo:

  • si passa alla mobilizzazione delle parti molli della zona circostante e della cicatrice,
  • si aumenta l’intensità degli esercizi e delle mobilizzazioni,
  • si incoraggia al cammino per percorsi sempre più lunghi, associandolo ad un training della deambulazione per non incorrere in vizi dati dal dolore.

A 2-3 mesi dall’intervento si punta:

  • al completo recupero della motilità e della funzione,
  • al completo controllo motorio e della forza,
  • al recupero delle abilità e della destrezza, assecondando la naturale evoluzione verso la guarigione.

Col passare del tempo, si aggiungeranno progressivamente esercizi e training più complessi, con ausili come elastici e pesi per aumentare la difficoltà.

Il successo dell’intervento chirurgico e riabilitativo

Il paziente deve essere conscio dei tempi necessari per superare completamente le modificazioni biomeccaniche introdotte dall’intervento.

Inoltre, il successo dell’intervento chirurgico e riabilitativo sarà completo se il paziente continuerà ad attuare una forma di mantenimento fisico-riabilitativo annuo.

APPROFONDIMENTO: ARTRODESI VERTEBRALE

L’artrodesi vertebrale è una tecnica chirurgica di stabilizzazione che consiste nella fusione di uno o più segmenti della colonna vertebrale. Questa tecnica prevede l’utilizzo di un impianto di viti che sono posizionate nel corpo della vertebra e che vengono collegate con delle barre in titanio e chiuse con dei dadi. Con l’artrodesi si va, dunque, a stabilizzare il segmento vertebrale.

Grazie all’utilizzo di tecniche e materiali sempre più innovativi e performanti, negli ultimi anni, si è cominciato a ricorrere a artrodesi vertebrali intersomatiche. Queste tecniche di ultima generazione prevedono, oltre al posizionamento delle viti, la rimozione del disco vertebrale e la sua sostituzione con una “gabbia” in titanio o in materiale plastico (PEEK).

Professionalità Polimedica

Chi si rivolge alla Polimedica verrà seguito in tutto il percorso da uno staff composto da diversi professionisti che, collaborando fra di loro, possono offrire un approccio terapeutico completo e ultra specialistico.

Articolo realizzato con la supervisione di:

Dott. Riccardo De Rosa

Medico chirurgo specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, con esperienze formative e professionali in Italia e all’estero.

Direttore Tecnico del Polo sanitario “La Filanda” di Sarno (SA) e consulente professionale del Centro “CE.FI.SA.”.

Dott. Gennaro Lapadula

Neurochirurgo con importanti esperienze formative all’estero, in particolare negli U.S.A.

Titolare dal 2015 del dottorato di ricerca in “Tecnologie avanzate del distretto cranio oro maxillo-facciale” presso L’Università Sapienza di Roma.

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4 commenti su “L’importanza della fisioterapia nelle stabilizzazioni vertebrali”

    1. Salve, il nostro poliambulatorio non prevede la possibilità di ricovero. Potrebbe fare la fisioterapia a domicilio o recandosi giornalmente presso la nostra sede, dipende dove abita. Ad ogni modo occorre capire bene le indicazioni del medico che l’ha operata. Le suggeriamo, per una questione di privacy, di contattarci se vuole via mail: info@polimedica.net.

  1. salve, e normale che dopo 2 settimane dall’intervento di stabilizzazzione colonna vertebrale l4l5 sono comparsi dolori alla gamba destra e non riesco quasi a camminare?

    1. Salve, non conoscendo il suo quadro clinico non è possibile fornire delle risposte. Le suggeriamo di rivolgersi al medico che l’ha operata. Se desidera un secondo consulto specialistico può prenotare una visita con un neurochirurgo o un ortopedico che si occupa di chirurgia della colonna.

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