Spondilolistesi degenerativa

Articolo a cura del dottor Gennaro Lapadula, neurochirurgo.

INTRODUZIONE

Il dottor Gennaro Lapadula, specialista in neurochirurgia, ci illustra in quali casi è possibile intervenire chirurgicamente sulla colonna vertebrale per il trattamento del mal di schiena cronico resistente a terapia medica attraverso una tecnica mini-invasiva percutanea. 

Tecniche percutanee mini-invasive per il trattamento del dolore lombare cronico invalidante;  l’innovazione in chirurgia spinale. Fusione vertebrale Mini-Invasiva percutanea con tecnica XLIF; per il trattamento della patologia degenerativa del disco intervertebrale e del dolore cronico lombare farmaco resistente.

Indice:

La patologia degenerativa del disco intervertebrale

La patologia degenerativa del disco intervertebrale è spesso associata a fenomeni infiammatori dei corpi vertebrali (Algodistrofia o MODIC), instabilità vertebrali o di vere e proprie spondilolistesi (Scivolamenti vertebrali); questi sono alla base del dolore lombare cronico intrattabile non responsivo quindi alla terapia farmacologica e fisioterapica.

Da diversi anni la chirurgia spinale ha come obiettivo quello di risolvere il dolore lombare cronico associato a fenomeni degenerativi e all’instabilità vertebrale avvalendosi di tecniche di fusione vertebrale.

Queste ultime hanno assunto negli anni caratteri d’invasività sempre minore.

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La tecnica XLIF

Oggi è possibile eseguire, grazie alla tecnica XLIF (eXtreme Lateral Interbody Fusion), la sostituzione completa di un disco intervertebrale per via percutanea e mini-invasiva, dando così al paziente la possibilità di una completa risoluzione del dolore ed un rapido ritorno alle normali attività della vita.

Un caso clinico di fusione vertebrale mini-Invasiva percutanea con tecnica XLIF

Il paziente: uomo di 30 anni con dolore lombare cronico, difficoltà nella deambulazione e riduzione dell’autonomia della marcia.

Diagnosi: spondilolistesi lombare L3-L4 con stenosi foraminale su base congenita.

Intervento chirurgico: accesso laterale mini-invasivo con tecnica XLIF, incisione cutanea 3 cm laterale sinistra (per il posizionamento della protesi di disco intervertebrale) e 4 incisioni posteriori di 0,5 cm ( per il posizionamento delle viti trans-peduncolari posteriori).

Controllo post-operatorio: completo riallineamento vertebrale con ricalibraggio della stenosi del canale spinale. Completa regressione della lombalgia e ripristino di una normale qualità della vita e ripresa dell’attività sportiva.

Intervento di sostituzione del disco vertebrale

I casi in cui è indicato l’intervento

L’intervento di sostituzione del disco intervertebrale è indicato in tutti i pazienti che presentano una patologia degenerativa della colonna vertebrale con una forte componente a carico del disco intervertebrale, ciò accade molto spesso:

  • Nelle stenosi del canale spinale (restringimento del canale spinale)
  • Nelle spondilolistesi lombari (scivolamenti vertebrali)
  • Nelle discopatie degenerative (causa del così detto dolore discogenico)
  • Nelle deformità della colonna lombare (alterazioni delle normali curve della colonna come rettilinizzazione lombare o cifosi lombare)
  • Nelle aderenze cicatriziali spinali post-operatorie (conseguenza di pregressi interventi chirurgici)

Tutte queste patologie degenerative sono la causa di dolore lombare cronico progressivo che può spesso associarsi a sciatalgia e/o cruralgia (dolore che si estende nella parte posteriore o anteriore di gamba e coscia) e la claudicatio neurogena (limitazione della marcia con dolore diffuso degli arti inferiori che compare dopo il movimento e migliora con il riposo).

Grazie alle tecniche di fusione vertebrale mini invasive come l’XLIF è possibile ottenere una completa stabilità del livello trattato e, di conseguenza, una totale risoluzione della sintomatologia dolorosa con minimi rischi e complicanze operatorie.

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Dottor Gennaro Lapadula

Medico chirurgo, specialista in neurochirurgia, responsabile nazionale per la Neurochirurgia della SPIGC (Società polispecialistica italiana dei giovani chirurghi).

Neurochirurgo dalla solida formazione, con importanti esperienze formative all’estero, in particolare negli  U.S.A, ha al suo attivo già un migliaio di interventi e numerose pubblicazioni scientifiche.

Ha iniziato il suo ambulatorio specialistico qui a Melfi in Polimedica da gennaio 2017.

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